Questo era l’incipit di un messaggio in occasione di una “giornata della Caritas parrocchiale” di qualche anno fa…
Lo scopo della Caritas, come è noto, non è tanto quello di “FARE”, ma piuttosto quello di SOLLECITARE e PROMUOVERE l’attenzione verso i più bisognosi e anche quello di coordinare i gruppi di volontari che la comunità esprime.
Da questo invito proposto negli anni scorsi, si sono costituiti due gruppi:
- il Centro di Ascolto, per ascoltare i bisogni della gente;
- il gruppo “Raffaele-Azaria” che si rivolge alle persone anziane della nostra parrocchia.
Sì, è vero che lo scopo non è tanto “il fare”, ma forse adesso si fa troppo poco!
Queste poche righe, forse, possono aiutarci a ripartire con forza e fiducia rinnovata!
LO SPERIAMO!
Ripartire in che modo?
Un riferimento, senz’altro, possono essere le parole riportate qua sotto, parole di Don Tonino Bello:
La chiesa del grembiule
“Si cinse un asciugatoio“
Ed eccoci all’immagine che mi piace intitolare: “la Chiesa del grembiule”. Essa non totalizza indici altissimi di consenso. Occorre riprendere la strada del servizio, che è la strada della condiscendenza, della condivisione, del coinvolgimento in presa diretta nella vita dei poveri.
(Don Tonino Bello)
È una strada difficile perché attraversa le tentazioni subdole della delega: stipendiare i “lavapiedi” perché ci evitino la scomodità di certi umili servizi. Però è l’unica strada che ci porta alle sorgenti della nostra regalità. E l’unica porta che ci introduce nella casa della credibilità perpetua è la “porta del servizio”.