Arcidiocesi di Firenze

Con le sorelle e i fratelli del Burkina Faso

di Andrea Masini

Tutto ciò che si vive in Burkina ogni giorno assume sfumature nuove.

Il tempo acquista un valore diverso… la gioia di vivere traspare in ogni semplice gesto, che sia un sorriso o una stretta di mano.

Solo andando lì ne possiamo fare esperienza! 

bambinifestanti

Non è possibile infatti descrivere il contatto con le cose – prima di tutto la terra e quella “benedetta” polverina rossa…, l’odore dei tanti profumi, ad esempio al mercato; descrivere il gusto dei cibi così diversi dai nostri… o l’ascolto di quei suoni o il silenzio della savana, ma anche solo raccontare quei tanti colori!

Per vedere un bel filmato – fatto in occasione di un viaggio con dei giovani a seguito del corso sulla “Mondialità e missionarietà” promosso dal Centro Missionario Diocesano nel 2008, in cui si sottolinea proprio l’esperienza in Burkina attraverso i 5 sensi – cliccate qui sotto:


Riporto le suggestioni di Eleonora dopo un suo viaggio con me in Burkina.

MAL D’AFRICA… BEN D’AFRICA…

“Immaginate un luogo in cui il cielo non vi sovrasta, vi attraversa; l’aria non si respira, si assapora; il tempo scorre, non corre ed il sistema nervoso si sistema, non s’innervosisce. Un luogo dove la gente non t’incrocia, ti saluta; dove tutto è vero – anche le cose spiacevoli – perché tutto è vita. Il Mal d’Africa è uno stato dell’anima, prima ancora che uno stato mentale. È qualcosa che pulsa nello stomaco ed esisteMal d’Africa è imparare a perdere tempo scrutando una lucertola dalla testa arancione fare le flessioni. Mal d’Africa è disegnare con gli occhi il contorno di un baobab che si staglia sullo sfondo del cielo basso e turchese. Mal d’Africa è emozionarsi davanti a un tramonto breve sapendo che il giorno dopo, comunque andrà, ce ne sarà uno apparentemente identico ma dalle sfumature inedite. Imparare che non è vero che se non si desidera tutto non si otterrà nulla, che accontentarsi non è sempre una sconfitta e che vivere alla giornata è un buon metodo per aggiornare l’esistenza. Mal d’Africa è vivere in sintonia con le fasi lunari, con i fusi locali, in serenità con il ciclo vitale. Mal d’Africa è capire di non essere capiti e farsene una ragione; è annoiare la noia, impigrire la pigrizia; rincoglionire l’intelligenza e assoggettarla ai propri ritmi; imprigionare il pensiero e liberarlo con una cauzione eterna che sarà il cuore a pagare, in comode rate stagionali. Mal d’Africa è un silenzio, un ruggito, uno stato d’animo. Il Mal d’Africa, se è quello vero, è un bene incurabile. La scala dei valori cambia, come cambia la visione della tua vita passata e futura dopo un’esperienza del genere. Là, tutti hanno un sorriso per te, vieni considerato un ospite e trattato come un re o una regina. 

Al rientro a casa tutto sembra diverso e hai la percezione di trovarti nel posto sbagliato: eppure ti chiedi, ma la tua vita è qui, i tuoi amici sono qui, la tua realtà è qui. Ma perché allora mi sento cosi fuori luogo? Laggiù eri un “nasara”, un uomo bianco, qui sei “nasara” tra i “nasara”, eppure, scusate il gioco di parole, ora dopo aver vissuto a stretto contatto con l’Africa, sei molto meno “nasara” di prima… 

Forse nel mio sangue ADESSO scorre qualcosa che non è più sangue venoso e arterioso, ma venoso, arterioso e… burkinabé!!. Loro hanno tutto, a noi manca tutto. Lì ridi alla vita, qui sorridi; lì vai a letto sereno, qui vai a letto incavolato col mondo; lì ti svegli felice con l’alba che sorge o un ciuco che ti passa a due metri ragliando talmente forte che lo sentirebbero perfino da Roma, qui ti svegli più stanco di prima sbattendo la sveglia contro il muro e, se per caso non prendi il caffè, non carburi fino alle 12. Lì si mangia per sopravvivere, qui si sta a dieta… Devo continuare?

Quando mi viene chiesto: “Allora Ele? Com’è andata in Africa?”. Io non so cosa rispondere perché… primo: non so se sarò in grado di trasmettere ciò che ho provato stando là e che mi è rimasta dentro e mi accompagna ancora oggi, giorno dopo giorno; secondo: perché capisco che non mi capireste… Ma non per demerito vostro per carità!

Solo perché quella realtà va toccata con le mani, con gli occhi, col naso, con la bocca, con l’anima…”.

di Eleonora


Da più di 20 anni la nostra Parrocchia collabora con il “Campo di Lavoro – Don Carlo Donati ONLUS” di Santa Maria a Caiano (Londa, Diocesi di Fiesole) che si occupa delle popolazioni del Burkina Faso, uno dei paesi più poveri dell’Africa occidentale.

Ogni anno, da ottobre a gennaio, alcuni volontari si recano personalmente in Burkina per seguire da vicino l’attività missionaria dell’Associazione fondata da Don Carlo Donati, allora parroco di Caiano, che ci ha lasciati nel settembre 2018. L’Associazione, impegnata nel campo della cooperazione internazionale, offre aiuti di vario genere: si occupa di scolarizzazione dei bambini, acquisto e consegna di carrozzine per disabili, costruzione di pozzi per uso domestico e per orti, avviamento dei giovani al lavoro; spedizione di indumenti, consegna derrate alimentari e farmaci; sostegno per la costruzione e/o gestione di Centri nutrizionali e scuole per i missionari, comunità religiose e parrocchie presenti in Burkina.

Particolarmente sviluppato è l’ambito delle cosiddette “adozioni a distanza”, ma più propriamente “aiuti alla scolarizzazione”: tali “adozioni” consentono a questi bambini (orfani, disabili o figli di disabili) di frequentare la scuola e imparare così a leggere e a scrivere; l’impegno di adozione termina quando i bambini compiono 15 anni, età che coincide con il termine della scuola dell’obbligo.

Dal 2001 ogni anno fino ad oggi (con una lunga interruzione dei viaggi a causa dell’instabilità della zona dovuta a gruppi terroristici dal 2019 al 2023), il Diacono Andrea – in alcuni anni anche assieme a dei giovani o meno giovani della Parrocchia (Benedetta, Sara, Manuela; Adriano, Fabio, Giampaolo; Laura, Roberto, Simone) – si è recato in Burkina Faso, così da poter conoscere da vicino e, anzi, poter personalmente operare a vantaggio delle diverse realtà di cui si occupa l’Associazione, ma ancor più, incontrare le sorelle e i fratelli di quel lontano e poverissimo Paese!

In questo periodo così difficile per quel Paese a causa del terrorismo, l’attività dell’Associazione continua comunque, grazie all’impegno dei nostri referenti sul luogo coordinati dal nostro amico André Ima e dalle Suore dell’Immacolata Concezione di Ouagadougou.


 E la nostra Parrocchia ha dimostrato di saper essere molto generosa!

Attraverso varie iniziative – come pranzi o cene (un grazie a tutti coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro capacità, a cominciare da Bouchra e la sua famiglia), al mercatino promosso dalle signore di “laboratorio e thè” e da qualche offerta raccolta in occasione di matrimoni, funerali o battesimi – negli anni siamo riusciti a realizzare tante cose!


Per informazioni: Diacono Andrea – cell. 347/8331073 email: andr.masini59@gmail.com

Articoli